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Vicenda Strano – sindacato PNFD – la mia risposta all’articolo comparso il giorno 1 dicembre 2015 su “il fatto quotidiano”

Alcune cose della vita sono cicliche: le albe, i tramonti, le stagioni, le maree e…le attività persecutorie. Con l’arrivo dell’inverno c’è chi si prepara a scartare i regali di Natale e chi, come me, purtroppo è costretto a chiedersi “cosa si inventerà quest’anno?”. Del resto, in considerazione delle ormai numerose campagne diffamatorie di matrice persecutoria messe in atto (senza esito) su impulso dello stesso soggetto dal 2010 sino ad ora, è lecito domandarselo ormai. Qualche esempio??? Eccolo in estrema sintesi

1) Inverno 2010: il primo caso mediatico FARLOCCO organizzato ai miei danni (siamo a fine novembre 2010 e l’attacco arriva dopo il mio coinvolgimento nel caso di Sarah Scazzi) – un certo Giovanni Eroma (che ammette chiaramente di usare un nome falso) si prende la briga di creare un mio curriculum (falso) e di chiedere conferma dei titoli in esso contenuti (ma da me MAI vantati) a varie Università, poi crea un blog (Go down baby – blog che veniva ampiamente pubblicizzato sul profilo Facebook di Marco Strano…guarda caso…) e scrive a varie redazioni di quotidiani italiani. Dal profilo Facebook di questo soggetto (vedi foto n. 1) che poi è rapidamente e misteriosamente scomparso, emergono soltanto tre amici: NicolasHoria de Catargi, Libero Arbitrio e (guarda caso) Marco Strano (e molto altro vi sarebbe da dire ma non è questa la sede..). Chi si sarà celato dietro lo pseudonimo “Giovanni Eroma” secondo voi???? Già, decisamente qui non serve Sherlock Holmes per svelare il mistero…

Foto n. 1 – il profilo Facebook del mio diffamatore “Giovanni Eroma”

profilo_FB_giovanni_eroma

2) Inverno 2011: altro caso mediatico FARLOCCO, stesso modus operandi – compare un altro blog anonimo (“rispetto alle forze di Polizia”) in cui viene pubblicata una lettera aperta a Bruno Vespa (eh si, Vespa è da sempre nei “pensieri” di Strano…quasi quanto me…). Gli estensori della lettera, poi inviata a vari quotidiani (proprio come avvenne l’anno precedente con “Giovanni Eroma”), oltre alla solita accusa di non possedere tutti i titoli che vanto (e sul punto sono stati ampiamente smentiti dalla Magistratura stessa che ha verificato ogni mio titolo) affermano di essere in possesso di una lettera con cui l’FBI afferma che non ho mai collaborato con loro… Avrei potuto dirglielo io stessa senza alcun problema (ma ovviamente a me non l’hanno mai chiesto…) visto che mai ho vantato tale collaborazione, anzi colgo l’occasione per “chiarire” di non aver mai collaborato neppure con Mossad, CIA, KBG, SIS, STASI…non si sa mai, dovessero essere queste le presunte collaborazioni oggetto delle prossima campagna persecutoria autunno/inverno 2016 basata sul nulla…Molti dei presunti firmatari hanno negato di avere a che fare con l’iniziativa prendendone le distanze (per iscritto) e tra questi, (guarda caso) TUTTI i sindacati di Polizia inseriti falsamente tra i presunti firmatari. Eh si, bisogna ammettere che Strano è piuttosto pasticcione nella sua estenuante attività “creativa” modalità “copia e incolla”…e sul punto sarò molto più precisa tra breve…perché proprio in merito alla lettera dell’FBI (prodotta omissata – e in due versioni diverse…ops!..-  in diversi procedimenti dallo Strano stesso) sono emersi elementi a dir poco inquietanti. In sintesi, l’iniziativa risultava essere stata presa e portata avanti da Luciano Garofano, Cinzia Gimelli, Massimo Zito, Roberta Sibaud, Barbara Cerusico, Cesira Cruciani, Flora Caruso e (udite udite!) proprio da Marco Strano (del resto non poteva certo mancare…).

3) Inverno 2012 – altro caso mediatico FARLOCCO, stesso modus operandi: questa volta viene creato un blog (Donne per la sicurezza blog – associazione di cui fanno parte le solite Roberta Sibaud e Barbara Cerusico di cui al punto precedente) in cui mi si accusa di (niente po po di meno che) “russofobia” perché, stando alle accuse mossemi in un atto di citazione da parte di Natalia Murashkina, moglie di (indovinate un po’??) Marco Strano (si, sempre lui…), l’avrei pesantemente insultata. Il processo è terminato con una sentenza (passata in giudicato…non è stato neppure proposto appello) in cui il Giudice dice chiaramente “ritiene il decidente che la domanda sia del tutto infondata” [e qui trovate il testo integrale della sentenza]. Ossia di quei presunti post offensivi sui miei profili non vi è mai stata traccia perché NON sono mai esistiti. E si tratta, ancora una volta, di contenuti creati e prodotti in modalità “copia e incolla” senza il benchè minimo elemento di riconducibilità al mio profilo FB ed in barba alle più elementari regole dell’investigazione (circostanza ancora più sospetta dal momento che lo Strano ha fatto parte della Polizia Postale per un paio d’anni nel 2003/2005…).

4) Inverno 2013: altro caso mediatico FARLOCCO, stesso modus operandi: Marco Strano mi accusa, naturalmente tramite il suo blog visto che il Tribunale di Milano gli aveva dato chiaramente e sonoramente torto, di aver copiato parte del suo libro…(e qui trovate pubblicata l’Ordinanza integrale e il mio commento alla desolante vicenda..). Neanche a dirsi, anche queste accuse si sono dissipate come bolle di sapone e la fantomatica causa di merito (com’era ampiamente prevedibile) non è MAI stata neppure iniziata….

5) Inverno 2015: dopo un anno di pausa (chissà, forse sarà stato indisposto…), ecco comparire un piccolo Sindacato di Polizia, il PNFD , di cui uno dei dirigenti nazionali è proprio Marco Strano (e come ci si poteva sbagliare…). Eccolo qui – vedi foto n. 2 – Marco Strano ospite di Skytg24 che parla a nome e per conto del PNFD – l’immagine è stata pubblicata dallo Strano stesso sulla sua pagina pubblica di FB e da lì è stata acquisita).

foto_strano_pnfd

Il PNFD ha inviato un’interrogazione aperta al capo della Polizia contenente una serie allucinante di accuse a dir poco farneticanti nei miei confronti (che ho ampiamente demolito nelle debite sedi). Si tratta di accuse ridicole, ma stante il rispetto che nutro per i soggetti, Bruno Vespa in primis, loro malgrado coinvolti, ritengo necessario fugare ogni dubbio…d’altra parte è noto che la calunnia è un venticello, quindi è bene stroncarla finché è ancora “un’auretta assai gentile che insensibile sottile leggermente dolcemente incomincia a sussurrar e prima che iniziando a scorrere di loco in loco, alla fin trabocca, e scoppia, si propaga si raddoppia e produce un’esplosione come un colpo di cannone…”.

Mi pare oltremodo lampante che ciò che fa soffrire terribilmente Marco Strano è la mia partecipazione al programma Porta a Porta. Ormai sono ospite fissa da molti anni e, soprattutto grazie a Bruno Vespa e a Porta a Porta, ho raggiunto in questi anni un’enorme visibilità e popolarità che hanno dato grande impulso anche alla mia carriera come Criminologa Investigativa. Il tutto è avvenuto con la massima trasparenza e nel pieno rispetto delle regole di comunicazione. Nessuna pubblicità occulta (la questione “magliette” è semplicemente surreale…) del resto non ce n’era proprio bisogno.

Ed è proprio questo il punto dolente per lo Strano: lui (nonostante ci abbia provato disperatamente) non ci è MAI riuscito. Ecco perché da anni e con menzogne di ogni tipo cerca di allontanarmi dalla trasmissione. 

In merito all’acquisto dei materiali in uso alla Polizia Scientifica: singolare è che di tutti i fornitori della Polizia (almeno una quindicina di aziende) Strano ed il PNFD puntino il dito soltanto su quello che ha rapporti con me (ossia la RASET), ma lasciamo pure perdere questo piccolo particolare…Dovrebbe essere noto che il materiale utilizzato nei laboratori viene acquistato tramite apposite gare indette dal Ministero dell’Interno a cui partecipano i vari fornitori. Dato che il materiale viene prodotto da una ditta americana (la Sirchie FingerPrints Laboratories), i costi comprendono anche le spese di trasporto ed i dazi doganali, come per qualsiasi altro prodotto. Il sindacato PNFD parla di un risparmio del 20% – 30% acquistando direttamente in America, ma “finge” di dimenticare che al prezzo americano devono essere aggiunti costi di spedizione e imposte (mai sentito parlare di IVA? Guarda tu il caso, è proprio del 22%).

In merito ai miei rapporti con la Raset, quest’ultima è il fornitore presso cui anche io acquisto i materiali di criminalistica che uso per lavoro (ebbene si, anche io li pago, proprio come la Polizia di Stato…) e, come spesso accade, presso cui svolgo alcuni dei miei corsi di formazione (che pago regolarmente dietro presentazione di regolare fattura). Si tratta di una partnership? Forse, ma è indubbio che è del tutto LEGITTIMA e che non ha nulla a che vedere con la fornitura dei prodotti alle Forze dell’Ordine (attività che, sia ben chiaro, la RASET svolge alla luce del sole da molti anni). Io del resto, come messo in evidenza dal giornalista che ha firmato il discutibile pezzo di oggi su “Il fatto quotidiano” (a cui rispondo con questo comunicato), non faccio neppure parte dell’assetto societario della RASET (basta fare una banale visura).

Sul punto occorre però operare una ulteriore precisazione che chiarisce in maniera a dir poco “illuminante” le vere ragioni che spingono lo Strano (in concorso con il PNFD) ad infamare me, unitamente alla Raset:

fino al 2008 la RASET era in ottimi rapporti con Strano e la ICAA (di cui Strano era presidente all’epoca) al punto da acquistare una serie di manuali a firma dello Strano (vedi fattura emessa nei confronti della RASET da parte di ICAA per l’acquisto di 100 copie del “Manuale di Investigazione Criminale” di Marco Strano – 2008 Ed. NS Tecna ) – il rapporto tra Strano e la RASET era così buono da spingere lo Strano a ringraziare pubblicamente nella pagina dei ringraziamenti la RASET nella persona del suo Legale Rappresentante il Sig. Alessandro De Bernardis e ad inserire la RASET proprio tra gli SPONSOR dell’ICAA (di cui Strano all’epoca era presidente). Quando ho lasciato Strano nel 2008, la RASET (nella persona del Legale Rappresentante il Sig. Alessandro De Bernardis) ha deciso di continuare a collaborare solo con me (ritenendomi un interlocutore molto più affidabile evidentemente) e non più con lo Strano e, GUARDA CASO, solo a partire da tale momento lo Strano ha iniziato ad attaccare falsamente anche tale realtà aziendale con questioni del tutto fantasiose e strumentali.

Sul punto si ritiene oltremodo illuminante pubblicare la descrizione che lo Strano riporta nella pagina dei ringraziamenti e degli sponsor citati nel manuale a firma dello Strano stesso (ancora una volta):

Un sincero ringraziamento va alla SIRCHIE Finger Print Laboratories di Youngsville (NC – USA) e in particolare a Chandler Harrell per i suoi consigli e per il sostegno organizzativo e a Tom Curtis, a Jim Gocke e a Robert Skiff per i preziosi insegnamenti.

Ulteriore ringraziamento va alla società RASET di Roma e ad Alessandro De Bernardis per le strumentazioni forensi fornite e per le spiegazioni tecniche offerte.”

Foto n. 3 – pagina dei ringraziamenti del “Manuale di Investigazione Criminale” di Marco Strano – 2008 Ed. NS Tecna

ringraziamenti strano