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La Bruzzone in Laguna: «La cronaca nera riguarda tutti noi»

La Bruzzone in Laguna:

«La cronaca nera riguarda tutti noi»

 

Dai tempi di Jack lo squartatore ai social media l’interesse dei lettori verso i più scabrosi fatti di cronaca nera non ha mai subito battute d’arresto e lungo il filo rosso di delitti orribili, la criminologa Roberta Bruzzone ieri sera ha fatto centro per il gran finale di “Nero Laguna”, richiamando un pubblico numerosissimo.

La rassegna di narrativa noir, organizzata dal Comune, sotto la direzione artistica di Marcello Simoni, ha chiuso con l’asso di briscola e con numeri da capogiro. Aprendo un focus sui casi che hanno scosso l’opinione pubblica negli ultimi tempi, dall’omicidio di Sara Scazzi e prima ancora da quello di Cogne, sino a quello di Novi Ligure, la Bruzzone, ha dialogato con il giornalista de la Nuova Ferrara Davide Bonesi. «La cronaca nera è al centro, riguarda tutti noi. Sara Scazzi – ha dichiarato la criminologa -, poteva essere nostra cugina, le donne vittime di femminicidio possono essere quelle con cui abbiamo consumato un caffè al bar il giorno prima». Proprio sul versante dei femminicidi, la Bruzzone ha messo in luce l’importantissimo lavoro preventivo svolto insieme all’associazione “Tanghetti & Chiari onlus”, attraverso seminari gratuiti rivolti a tutti, «per imparare a cogliere quei segnali di allarme, quando si ha a che fare con manipolatori perversi, in contesti di storie sbagliate. Se trovi una persona che non ti fa stare bene e che vuole cambiarti su tutto – ha sottolineato la Bruzzone – va interrotta la relazione il più rapidamente possibile, prima di arrivare al tragico finale dell’omicidio o dell’acido».

Le parole di ammirazione per il coraggio mostrato dall’ex miss Romagna Jessica Notaro a far vedere lo sfregio subito in volto dall’ex-fidanzato, hanno dato il là ad un approfondimento ulteriore, quello su molestie, stalking e violenza privata e sull’incremento esponenziale di denunce per reati compiuti dietro la tastiera con un profilo social media. Attenzione sui social perché «sono strumento di spionaggio, che amplifica l’invidia, – ha detto la Bruzzone -, il principale motore che talora porta a comportamenti terribili». La criminologa si è inoltre detta certa della assoluta innocenza del nostro connazionale Chico Forti, da anni nel braccio della morte in Florida, per un delitto di cui è stato accusato. Non è mancata una nota di ilarità quando Bonesi ha citato l’imitatrice Virginia Raffaele. «È ancora viva?», ha chiesto la Bruzzone-, dicendosi tuttavia compiaciuta perché «ha avvicinato tante persone e tanti giovani alla criminologia. Ben venga l’interesse per questo animale strano». Un’ultima parentesi è stata aperta sul tragico caso di Pontelangorino, dove è entrata in azione «una giovanissima coppia criminale, come Erika ed Omar».

Fonte: La Nuova Ferrara