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Ennesimo attacco persecutorio da parte di Marco Strano, dell’associazione FASCISTA “Donne per la sicurezza” e di Natalia Muraskina

In data 21 dicembre 2012 è stato pubblicato all’interno del sito https://donneperlasicurezza.wordpress.com/63-2/ (comunicato poi divulgato da Marco Strano e pubblicato sul blog personale di tal Natalia Muraskina – moglie di Strano, una “aspirante/presunta” modella di nazionalità russa alla disperata ricerca di uno scampolo di visibilità in considerazione dello scarsissimo successo conseguito in gioventù attraverso la sua  presunta “professione”) un DELIRANTE COMUNICATO STAMPA in cui si afferma che la sottoscritta starebbe per essere processata per RUSSOFOBIA.

Non vi è NESSUN PROCESSO PER RUSSOFOBIA a mio carico ma soltanto una STRAMPALATA CITAZIONE in sede CIVILE (e non certo PENALE!!!) fondata sul NULLA perché una persona si sarebbe sentita offesa per delle affermazioni e dei commenti asseritamente e presuntivamente presenti sul mio profilo facebook la cui reale provenienza dovrà essere oggetto di adeguata valutazione da parte dell’Autorità Giudiziaria considerata la ampiamente dimostrata tendenza a mentire e mistificare la realtà da parte dei soggetti in questione, perché a me non risulta presente nulla di quanto da queste “signore e signori” segnalato all’interno del mio profilo facebook. Il riferimento è chiaramente alla presunta modella Natalia Muraskina.

Prova ne è la prima pagina della strampalata citazione in SEDE CIVILE presso il Tribunale di Tivoli in cui, guarda caso, non vi è NESSUNA TRACCIA delle PRESUNTE “centinaia di pagine di insulti” a me attribuite FALSAMENTE (da cui emerge pienamente il carattere meramente strumentale e la fonte dell’ennesimo attacco persecutorio da me subito)….

Documento di Anteprima non salvato

L’assurdità e la palese FALSITA’ di tali dichiarazioni è così evidente che non dovrebbero nemmeno essere oggetto di discussione nel più malfamato dei bar rionali.

Purtroppo la pervicacia, l’ostinazione e la perseveranza di questa CAMPAGNA PERSECUTORIA messa in atto da parte dall’associazione DONNE PER LA SICUREZZA ONLUS unitamente alla MURASKINA è tale che la sottoscritta è stata costretta a “sfilarsi i guanti” che sinora ha sempre indossato mantenedo un sereno distacco, prendendo infine una posizione forte e decisa per tutelare la propria reputazione ma soprattutto per difendere quella verità al cui servizio opera quotidianamente.

Iniziamo subito con il dire che se c’è qualcuno che può essere accusato di razzismo non è certo la scrivente, di cui è ampiamente documentata l’attività di supporto a vittime di violenza appartenenti ad ogni etnia e nazionalità.

Ma a me piace parlare prove alla mano, invito pertanto i lettori a guardare queste foto (presenti all’interno del profilo facebook di Roberta Sibaud ed ivi reperite, membro del direttivo di “donne per la sicurezza”) in cui vengono raffigurati membri del direttivo dell’associazione nell’atto di effettuare il saluto romano accompagnando tale gesto a frasi inneggianti il Fascismo.

Ricordo che non mi risulta essere stata abrogata la legge Mancino (https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Mancino) e che pertanto tali condotte ancora costituiscono un REATO per il nostro ordinamento giudiziario ( e si tratta del direttivo dell’associazione che mi sta perseguitando da oltre un anno – Roberta Sibaud e Barbara Cerusico in primis)

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Fonte: profilo facebook pubblico di Roberta Sibaud (la prima a sinistra), membro del direttivo dell’Associazione Donne per la Sicurezza – la terza da siniztra è Barbara Cerusico, Presidente di Donne per la Sicurezza – https://www.facebook.com/rsibaud?ref=ts&;fref=ts

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Fonte: profilo pubblico facebook di Roberta Sibaud – https://www.facebook.com/rsibaud?ref=ts&;fref=ts

E non si tratta certo di un gesto occasionale visti i commenti che lo hanno accompagnato e che lo accompagnano: “Camerate a noi!” – il tenore dello squallido commento si commenta da solo e si coglie l’occasione per evidenziare la presenza di foto e di chiari riferimenti al periodo fascista presenti sullo sfondo (persino il vino….) a testimoniare il chiaro orientamento politico di matrice FASCISTA dei soggetti ritratti. Le “signore” di cui sopra vengono ritratte in attegiamenti dichiaratamente amichevoli  anche in altri scatti in compagnia di soggetti nei cui confronti risultano pendenti procedimenti penali per “ricostituzione del disciolto partito fascista”.

A tal riguardo e per amor di verità, la scrivente ritiene DOVEROSO cogliere l’occasione per portare all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dei lettori anche alcuni elementi emersi durante la lettura dei profili Facebook della Sibaud, e della Cerusico e che testimoniano la reale natura del sodalizio da loro diretto (che sfrutta biecamente l’immagine derivante dal fingersi un’associazione impegnata nella tutela delle donne). 

Queste risultano frequentare gli ambienti dell’estrema destra (tutto il materiale citato è già stato acquisito) tanto da pubblicare, in data 13 gennaio 2012, ore 22:46, varie fotografie dal significativo titolo: “Cena tra camerati” in cui si vedono la Cerusico, la Sibaud ed altre due persone nell’atto di fare il “saluto romano” (vedi foto precedenti). I commenti alla fotografia sono molto chiari: Giorgio Almi scrive “Presente”, Stefano Paglini scrive “A NOI!”, Maurizio Agostino “Camerata!”. Altre fotografie venivano condivise successivamente con il titolo “Casa valori di destra”. Nella foto pubblicata in data 13 gennaio 2012, ore 23:17 venivano indicati come presenti i seguenti personaggi: Roberta Sibaud, Fiorella Cencetti, Barbara Cerusico, Rosalba Valori, Giorgio Sibaud e Adriano Tilgher. All’interno del profilo di quet’ultimo, è possibile trovare varie fotografie inneggianti al Fascismo ed al razzismo. Il 16 gennaio la Sibaud si iscrive al gruppo “Italia Fascista” mentre il 6 gennaio condivide il collegamento al sito web sulla estrema destra “fascinazione.info”….ogni ulteriore commento risulta superfluo.

Non è certo la scrivente che ha partecipato al raduno relativo ai gravissimi fatti di Acca Larentia  (dahttps://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Acca_Larentia – 

Strage di Acca Larentia è la denominazione giornalistica[1] del pluriomicidio a sfondo politico avvenuto a Roma alle 18:20 del 7 gennaio 1978, in cui furono uccisi tre giovani attivisti del Fronte della Gioventù. Due di loro erano appena usciti dalla sede del Movimento Sociale Italiano (MSI) di via Acca Larenzia, nel popolare quartiere Tuscolano, impegnati a pubblicizzare tramite volantinaggio un concerto del gruppo di musica alternativa di destra Amici del Vento. Il terzo venne ucciso qualche ora dopo, durante gli scontri scoppiati con le forze dell’ordine in seguito ad una spontanea manifestazione di protesta, organizzata davanti alla stessa sede dai militanti missini.

in cui invece compaiono in prima fila componenti del direttivo di Donne per la sicurezza (le solite).

A questo punto ci si interroga come sia possibile che un’associazione di chiaro STAMPO FASCISTA sia iscritta al registro delle ONLUS e ci si chiede se questa associazione riceva dei fondi pubblici. La scrivente verificherà questo aspetto al più presto segnalando il tutto all’autorità competente.

In merito alle ragioni del livoroso e rancoroso ennesimo attacco nei miei confronti posso soltanto supporre che la mia pluriennale attività a difesa di tutte le vittime di violenza, indipendentemente dal colore della loro pelle, etnia, nazionalità, al fianco di associazioni serie come il TELEFONO ROSA ONLUS (di cui sono ambasciatrice) e la CARAMELLA BUONA ONLUS (di cui sono Direttore Scientifico) costituisca per certi soggetti una provocazione intollerabile e difficile da gestire a livello psicologico ed emotivo (leggasi invidia) in considerazione dello scarsissimo successo con cui perseguono i loro scopi “associativi”

Non mi spiego altrimenti la situazione sotto il profilo logico, a meno che non si voglia pensare ancor più male e ritenere che queste continue aggressioni siano un “favore criminale” fatto ad uno strano “amico” con cui da tempo la scrivente, in qualità di persona offesa, si trova ad incrociare le armi nelle aule giudiziarie (per il reato di stalking/atti persecutori, calunnia e diffamazione aggravata e reiterata). Amico la cui moglie è proprio la signora citata, nella IMPROBABILE veste di attrice della citazione, in questa vicenda nell’articolo pubblicato nel blog…guarda caso.

Ed ecco a tal riguardo una foto piuttosto eloquente che testimonia il legame di amicizia tra le due “signore” (Sibaud e Cerusico) ed il marito di colei che ha proposto la citazione (Marco Strano):

cerusico strano e sibaud

Nella foto sono ritratti da sinistra Barbara Cerusico, Marco Strano e Roberta Sibaud nel corso di una cena.

Le due “signore” vengono ritratte anche al matrimonio dello Strano unitamente all’attrice della citazione (ottobre 2012).

foto cerusico

Nella foto sono ritratti da sinistra Barbara Cerusico, Marco Strano e l’attrice della citazione (Muraskina).

foto matrimonio sibaud

Nella foto sono ritratti da sinistra Roberta Sibaud, Marco Strano e l’attrice della citazione (Muraskina).

Fatta questa doverosa premessa che consente al lettore di avere un quadro più completo della vicenda, andiamo ora a precisare giusto un paio di aspetti che da soli dovrebbero bastare a qualificare adeguatamente il valore contenutistico del comunicato e la PROPENSIONE ALLA FALSITA’ delle sue AUTRICI:

1)Non vi è NESSUN PROCESSO PER RUSSOFOBIA a mio carico ma soltanto una STRAMPALATA CITAZIONE in sede CIVILE (e non certo PENALE!!!) fondata sul NULLA perché una persona si sarebbe sentita offesa per delle affermazioni e dei commenti asseritamente e presuntivamente presenti sul mio profilo facebook la cui reale provenienza dovrà essere oggetto di adeguata valutazione da parte dell’Autorità Giudiziaria considerata la ampiamente dimostrata tendenza a mentire e mistificare la realtà da parte dei soggetti in questione, perché a me non risulta presente nulla di quanto da queste “signore e signori” segnalato all’interno del mio profilo facebook;

2) preso atto che dalle schermate allegate alla citazione civile e da quanto altro prodotto non risulta nessun riferimento alla presunta “vittima” citata nell’articolo pubblicato sul blog dell’associazione Donne per la sicurezza (e ivi pienamente identificata) e nessuna offesa diretta a qualsivoglia etnia, le ipotesi sono soltanto 3:

       o si tratta di un disperato tentativo di raggranellare qualche spicciolo attraverso temerarie azioni giudiziarie da parte della “signora e del suo strano consorte” (Muraskina e Strano);

       oppure si tratta di uno dei più gravi casi di carenza di autostima a cui abbia mai assistito (meglio nota come “coda di paglia”). Fuor di metafora, se io in piazza di Spagna urlo “cretino” ed un soggetto a me sconosciuto si picca sentendosi chiamato in causa non sono certo io ad averlo offeso ma è lui ad avere grossi problemi di autostima;

–  oppure significativa deve essere ritenuta la PRESENZA COSTANTE di Marco Strano da oltre 4 ANNI (ossia da quando la scrivente ha deciso di interrompere la sua relazione con il soggetto in questione) in questo genere di iniziative diffamatorie e calunniatorie agite nei miei confronti, che da anni ormai è OSSESSIONATO INSANABILMENTE dalla mia persona ed è anche in strettissimi rapporti amicali con l’associazione Donne per la Sicurezza ONLUS (come documentano le foto appena pubblicate) ed ha sposato recentemente l’attrice della citazione.

Indubbiamente così il quadro generale diviene tragicamente chiaro.

Aggiungiamo inoltre che vittime insieme a me della strampalata citazione di cui sopra sono anche due miei carissimi amici, tal Walter Favaro ed Oscar Candian che, per loro “sfortuna”, in passato hanno avuto a che fare con il marito dell’attrice (Marco Strano) entrando con esso in forte contrasto… Il che rende ancora più evidente il chiaro intento persecutorio e la sua reale origine.