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Delitto Rosboch, Bruzzone: “Sbagliato parlare di complici, sono sudditi”

Intervista del 31 marzo 2016

Delitto Rosboch, Bruzzone: “Sbagliato parlare di complici, sono sudditi”

Di nuovo in procura a Ivrea Gabriele Defilippi, quello che sarebbe il giovane assassino di Gloria Rosboch, l’insegnante di Castellamonte a cui avrebbe sottratto 187 mila euro e che avrebbe ucciso il 13 gennaio scorso dopo aver saputo che la donna l’aveva denunciato. Si tratta, come riporta Repubblica.it, della seconda parte di un lungo interrogatorio: la scorsa settimana era già stato sentito dal magistrato per oltre nove ore. Proprio le sue dichiarazioni, insieme a quelle già rese dal presunto complice Roberto Obert, avrebbero aggravato la posizione di Efisia Rossignoli il cui nome sarebbe così nel fascicolo per omicidio. IntelligoNews ne ha parlato con la criminologa Roberta Bruzzone
In una precedente intervista aveva definito come un profilo da serial killer internazionale quello di Gabriele Defilippi. Dopo le ultime novità appare oggi anche come un abile manipolatore?
“Sì, mi ricorda il profilo di alcuni serial killer internazionali che hanno agito sulla scorta di scenari molto simili. Già truffando alcune persone per poi liberarsi degli ostacoli che di volta in volta si presentavano. Non mi stupirebbe assolutamente l’eventuale evoluzione della vicenda”.
Perché?
“Defilippi aveva una grandissima abilità nel manovrare tutte le persone che erano intorno a lui. Persone disposte a fare per lui cose anche indicibili”.
Come si scelgono i complici? Che caratteristiche devono avere?
“Un killer del genere non cerca complici, ma sudditi. Persone da utilizzare per raggiungere i propri scopi. Complice è una parola che in qualche modo prevede una collaborazione anche in fase decisionale, ma con soggetti di questo tipo bisogna solo eseguire gli ordini. Non c’è spazio per altro”.
Bastano due persone per un simile omicidio?
“Sì, possono anche essere sufficienti. Se gli inquirenti sospettano che vi possa essere un ruolo da parte di altre persone probabilmente non è né nella nella fase esecutiva, né in quella di progettazione. Probabilmente la chiave di lettura può essere nel depistaggio, Defilippi si è adoperato da ancora prima del delitto per crearsi una serie di alibi. Non mi stupirebbe che questa signora possa essere coinvolta in questa fase del delitto, non in quella esecutiva vera e propria”.
Che tipo di pena si aspetta? Si può arrivare all’ergastolo?
“Assolutamente sì. E credo che così si concluderà questa vicenda”.