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Bimbo abusato da donna, Bruzzone: “La pedofilia femminile è diffusa e insidiosa. Come funziona”

Intervista del 24 agosto 2017

Bimbo abusato da donna, Bruzzone: “La pedofilia femminile è diffusa e insidiosa. Come funziona”

Una donna di 35 anni ha drogato il bambino di cui avrebbe dovuto occuparsi per qualche giorno e lo ha costretto a fare sesso davanti alla webcam: voleva girare un filmino da vendere ai pedofili. La storia l’ha raccontata Fox6Now. Protagonisti della squallida vicenda una donna di 35 anni e un bambino di 10 che le era stato affidato dal papà per qualche giorno. Pare che la donna abbia detto al bambino che con quelle immagini avrebbe fatto molto soldi. Una storia di pedofilia con protagonista una donna. Quanto è davvero diffusa la pedofilia in ambito femminile? E quanto il mix perverso di web e denaro può spingere le persone ad abusare di un minore? Intelligonews lo ha chiesto alla criminologa Roberta Bruzzone.
Stavolta ad abusare di un bambino è stata una donna desiderosa di vendere poi le immagini a siti pedopornografici. Quanto è diffusa la pedofilia fra le donne?
“La pedofilia femminile è un fenomeno che esiste e che è difficile quantificare. Con bambini in tenera età l’accesso della figura femminile è estremamente più frequente anche se è poi molto complicato accertare i casi. Gli abusi infatti non lasciano particolari tracce nel corpo della vittima. Sappiamo che esiste una forma di pedofilia al femminile soprattutto verso bambini molto piccoli oppure più legata al mondo degli adolescenti. Abbiamo avuto molti casi di donne mature che hanno avuto rapporti sessuali con ragazzini anche in ambito scolastico.”
Come si può definire il sesso fra una donna ed un bambino? E’ sesso passivo?
“Normalmente per quanto riguarda donne mature con adolescenti la figura della donna è un pò quella della predatrice. Donne che seducono questi ragazzini introducendoli al sesso con un ruolo quasi da maestre. Per quanto riguarda invece il sesso con bimbi piccoli in questo caso si tratta principalmente di pratiche masturbatorie sia manuali che orali che riguardano soprattutto vittime maschili”.
Web e denaro . Questa donna voleva vendere i video ai siti pedopornografici per far soldi. Quanto influisce in certe perversioni il mix fra desiderio di visibilità e denaro?
“Non c’entra nulla, la perversione in un soggetto è elemento originario. Poi in considerazione del tipo di scenario che oggi si sta sviluppando intorno al materiale pedopornografico, è chiaro che questo tipo di soggetti in larga parte anche psicopatici cerchino di unire l’utile al dilettevole. L’idea di fare soldi con questo tipo di contenuti non è che fa nascere le perversioni, semmai è il contrario: è proprio il fatto di nutrire questo tipo di perversioni sessuali a veicolare il desiderio di fare soldi sfruttando un certo tipo di target”.
Un atto di pedofilia compiuto da una donna è più grave sotto certi aspetti della pedofilia ad opera di maschi?
“Sotto il profilo giuridico non esiste differenza, le pene sono identiche come del resto è giusto che sia. In termini di traumi per la giovane vittima molto dipende dal tipo di abuso cui è sottoposto. Difficile stilare una graduatoria dei traumi. Nel caso di donne che hanno abusato di adolescenti possiamo però dire che l’esperienza ha dimostrato che nella maggioranza dei casi la dimensione traumatica è stata ritenuta meno rilevante rispetto a quella di coetanei che hanno subito analoghi abusi da parte di soggetti maschi”.