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8 Marzo, Roberta Bruzzone: “A chi voglio fare gli auguri, ma lo sciopero non serve”

Intervista del 08 marzo 2017

8 Marzo, Roberta Bruzzone: “A chi voglio fare gli auguri, ma lo sciopero non serve”

“Le donne continuano ad essere vittime di violenza e questo è un dato di fatto, ma francamente non considero giusta la decisione di scioperare. Oggi all’emergenza rappresentata dal femminicidio si è aggiunto il dramma dell’uccisione dell’identità come dimostrano i sempre più frequenti casi di donne sfregiate con l’acido o il fuoco”. Intelligonews in occasione della Festa della Donna ha intervistato la criminologa Roberta Bruzzone che ha seguito e segue professionalmente molti fatti di cronaca nera che hanno avuto per protagoniste e vittime proprio le donne.
Dottoressa Bruzzone, il presidente Mattarella ha detto che “la violenza sulle donne è una piaga che corrode la società”. E’ d’accordo?“Certamente, come potrei non esserlo. Spero però non se ne sia accorto oggi visto che la problematica è datata. Il problema vero, ce lo ha ricordato giorni fa la Corte di Strasburgo, è che ancora insistiamo troppo con il sottovalutare certe vicende”.
C’è però fra le donne chi contesta la decisione di scioperare, sostenendo che oggi si dovrebbe festeggiare “tutte unite con spirito costruttivo e non distruttivo”.
“Questo sciopero nasce su motivazioni che francamente non conosco e sulle quali trovo difficoltà ad esprimermi. La concomitanza fra le due occasioni indubbiamente non è stata fra le più felici. Festeggiare una ricorrenza con uno sciopero la trovo una decisione quantomeno discutibile”.
Che messaggio vorrebbe mandare da donna agli uomini?
“Vorrei che gli uomini riflettessero seriamente su cosa hanno in mente quando pensano alla figura della donna. Molti professano messaggi assolutamente favorevoli sull’emancipazione femminile e la parità di genere, e poi nella propria vita, nel quotidiano, si comportano purtroppo diversamente. Alle parole dovrebbero quanto meno far seguire i fatti, essere coerenti”.
Perché per gli uomini è tanto difficile mettersi in discussione?
“Perché siamo tutti figli di un modello culturale che da anni ha impostato i ruoli in maniera molto rigida, quasi indiscutibile. Di questo modello sono vittime in primo luogo le donne che sempre più spesso scontano, generazione dopo generazione, stereotipi diffusi e pericolosi”.
Quali episodi di violenza sulle donne l’hanno colpita di più negli ultimi tempi?
“Mi hanno inquietato gli episodi di violenza attraverso l’utilizzo degli acidi e del fuoco. Questi episodi mi preoccupano particolarmente perché sono il segnale di un’escalation che sta coinvolgendo tutte le fasce sociali. Non si tratta più in questo caso di uccidere fisicamente la donna, quanto di ucciderne l’identità, e questo purtroppo è tragicamente facile da mettere in pratica”.
In occasione della Festa della Donna a chi vorrebbe rivolgere i migliori auguri?
“A tutte quelle donne che purtroppo sempre più spesso si auto-ingannano scambiando per amore quello che invece è riconducibile alla patologia psichiatrica”.
Il presidente Mattarella ha anche sollecitato una legge in favore degli orfani di femminicidio. 
“Una legge necessaria se non altro per tutelarli sotto il profilo economico. Spesso questa categoria rimane completamente priva di tutela. I risarcimenti stabiliti dai giudici restano quasi sempre inevasi, visto che chi dovrebbe pagarli risulta nullatenente. Così dopo il danno, anche la beffa”.