Cerca
Close this search box.

Utero in affitto, Bruzzone: “E’ uno stravolgimento della vita umana. Un passo indietro spaventoso e pericoloso”

Intervista del 07 marzo 2016

Utero in affitto, Bruzzone: “E’ uno stravolgimento della vita umana. Un passo indietro spaventoso e pericoloso”

“L’utero in affitto è un qualcosa di aberrante: il prossimo passo quale sarà? Quello di ordinare direttamente i figli al supermarket magari specificando pure come deve essere fisicamente e psicologicamente?”.
IntelligoNews ha chiesto alla criminologa Roberta Bruzzone di inserirsi all’interno del dibattito sulla maternità surrogata che sta dividendo profondamente l’opinione pubblica, ancora di più dopo il “caso Vendola”; il leader di Sinistra, Ecologia e Libertà ed ex Governatore della Puglia insieme al proprio compagno ha ottenuto un figlio in Canada proprio ricorrendo alla surrogazione di maternità. E se per Emma Bonino in fondo “se si può donare un rene non si capisce perché non si possa donare un utero” non sono davvero poche le donne pronte a dissentire da una simile affermazione.
Dottoressa Bruzzone, lei da che parte sta? Come giudica l’utero in affitto?
Sono totalmente contraria perché è enorme il rischio di trasformare la vita in una merce. Comprendo coloro che vogliono avere un figlio ad ogni costo, ma l’utero in affitto ritengo sia qualcosa di aberrante soprattutto pensando a come nasce la vita umana. E non mi riferisco al profilo fisico o biologico. Trasformare il corpo delle donne in una sorta di incubatrice a pagamento a me sembra un qualcosa che va ben al di fuori di ogni logica e di ogni possibile giustificazione. Credo vadano posti dei limiti alle possibilità di procreazione. La scienza può sopperire a tante magagne, ma questo non significa che sia giusto farlo.
Sono in molti a chiedere che la maternità surrogata diventi reato universale. Lei è d’accordo?
Assolutamente sì. L’utero in affitto è qualcosa di profondamente sbagliato, è uno stravolgimento stesso del concetto di intendere la vita umana. Mi metto nei panni del bambino che da adulto viene a sapere che la donna che lo ha cresciuto nei nove mesi della gestazione, periodo che ha una grandissima importanza nella costruzione dell’essere umano, in realtà è una donna che è stata pagata per ospitarlo in quei nove mesi per poi cederlo ad altri dietro il pagamento di ingenti somme. E’ molto peggio essere cresciuto in una donna di questo tipo che in un’incubatrice.
Quindi a suo giudizio potrebbero esserci anche seri ripercussioni psicologiche nel bambino partorito con la surrogazione di maternità?
Io non credo che un essere umano da adulto posso trarre beneficio dall’apprendere di essere nato in questo modo, non credo possa esserne felice. Abbiamo assistito in questi anni ad una profonda crisi di valori e lo vediamo nei comportamenti abituali di tantissime persone. Secondo me deve esserci un limite a tutto, c’è un confine che non può mai essere superato.
Eppure c’è chi considera l’utero in affitto un diritto conquistato e da difendere
Per una donna non può essere un diritto farsi sfruttare il proprio utero, anzi lo considero un pericoloso passo indietro, culturale e sociale spaventoso, proprio nei confronti del corpo della donna. Chi spaccia questo come un’ulteriore conquista per le donne credo debba porsi dei seri interrogativi soprattutto se è una donna. Quale sarà il prossimo passo? Rispedire indietro un figlio se magari prende brutti voti a scuola o se non si comporta come si vorrebbe? O perché magari non è sufficientemente bello, biondo?
Se si può stabilire che una vita può albergare nel corpo di una donna che la ospita soltanto per denaro, si potrà introdurre anche il diritto di recesso? Prima o dopo temo si arriverà al supermarket della vita. Ordineremo i figli come si ordina un qualsiasi oggetto specificando pure le caratteristiche fisiche e psicologiche che deve avere. Ce lo consegneranno direttamente a casa dentro una scatola con il fiocco e se non ci piace lo rispediremo indietro chiedendo pure la sostituzione. Tutto ciò è davvero aberrante.