Cerca
Close this search box.

Uccisa nel sonno, Bruzzone: “Ci sono donne che ”collaborano” col proprio aguzzino”

Intervista del 03 aprile 2017

Uccisa nel sonno, Bruzzone: “Ci sono donne che ”collaborano” col proprio aguzzino”

Rimbalza sui media la vicenda della donna di Caltagirone uccisa a coltellate dal convivente nel sonno. L’uomo che le stava accanto dopo il delitto si è costituito. I media riportano i messaggi che la donna aveva postato sui social network, tutti di amore per il compagno che l’avrebbe uccisa senza un perché. Secondo le prime ricostruzioni, il delitto sarebbe maturato dopo giorni di litigi, ma dai post di lei non è facile evincerlo. Entrambi separati, convivevano da poco. Hanno avuto due figli ciascuno, che abitano con i rispettivi ex coniugi. Su questa vicenda IntelligoNews ha chiesto l’opinione della criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone.

I messaggi (“Noi insieme, bellissima domenica”) e i video (“Ciao Salvo, sorridi”) di felicità sui social e poi la morte per mano del convivente. Che idea si è fatta?

”Temo possa essere l’ennesimo scenario, di quelli tristemente noti, dove ci sono donne che ”collaborano” con il proprio aguzzino nascondendone la reale natura, arrivando anche a raccontare a se stesse delle menzogne pur di preservare un rapporto con un soggetto che, evidentemente, non la trattava così bene come lei sosteneva. Ritengo ci siano stati anche degli altri segnali in questo senso, non ci si venga a raccontare che l’unico episodio di violenza in questa coppia è stato l’omicidio”.

Quanto è importante l’osservazione appunto dei segnali per una donna? Capire chi si ha davanti è possibile?

”Ci sono alcune donne che purtroppo hanno i tratti o addirittura il disturbo della personalità dipendente, e questa è la tipologia più diffusa all’interno di questo tipo di scenari. Sono donne profondamente insicure, che hanno avuto genitori che non hanno saputo trasmettere loro forza e autostima, e dunque tendono a delegare tutta la parte buona di sé nell’altro. Quando questi non è all’altezza delle aspettative e non si rivela così benevolo, loro tendono ad addossarsene le responsabilità: ‘non è lui ad essere uno stronzo ma sono io a non essere sufficientemente brava, accondiscendente, non mi impegno abbastanza’ e via discorrendo. Quello che hanno fatto con i loro genitori per salvarne l’immagine, lo ripetono con il partner. Quindi questa tipologia di donne tende a raccontare e a raccontarsi tantissime bugie pur di mantenere il legame. Non riesce a separarsi dal suo carnefice”.

E in questo caso?

”Quella donna potrebbe aver vissuto un inferno, che però voleva assolutamente mantenere riservato proprio perché quel legame doveva essere irrinunciabile”.