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Ordinanza del Tribunale di Milano – chiarimenti in merito a quanto FALSAMENTE pubblicato sul blog di Marco Strano

Ordinanza del Tribunale di Milano – chiarimenti in merito a quanto FALSAMENTE pubblicato sul blog di Marco Strano

In data 19 dicembre 2012 il Tribunale di Milano, con ordinanza del n. 19040/2012 RIGETTAVA il ricorso introdotto dal Dr. Marco Strano. Il 20 dicembre 2012 l’ordinanza veniva comunicata alle parti ed il giorno successivo, 21 dicembre 20129 all’interno del blog https://marcostrano.wordpress.com/ordinanza-tribunale-milano-copiatura-del-libro-chi-e-lassassino-diario-di-una-criminologa-di-roberta-bruzzone/ appariva un comunicato stampa in cui Marco Strano dichiarava che l’ordinanza avrebbe evidenziato “l’identità o la forte somiglianza lessicale sia sintattica dei passi qui censurati rispetto quelli del ricorrente (Marco Strano n.d.r.)”

Qui trovi l’ordinanza integrale del tribunale di Milano

Clicca qui per scaricare il comunicato stampa in PDF

Il contenuto del comunicato stampa è IMBARAZZANTE, non tanto per le false e pretestuose accuse che contiene, ma per il palese disprezzo della verità dei fatti che pure sono così evidenti a chiunque sia in grado di leggere un testo nella nostra lingua.

1) In primo luogo il Giudice non ha rimesso alcunché dato che chiunque abbia una MINIMA conoscenza di procedura civile sa che non è il giudice del cautelare che rimette gli atti al giudice del merito ma che il procedimento di merito viene avviato dalle parti e pertanto è FALSO affermare che il Giudice ha rimesso la questione alla causa di merito.

2) quello che NON viene detto è che, a differenza di quanto viene lasciato intendere, il Tribunale di Milano ha RIGETTATO la domanda cautelare il che significa che tale domanda NON ERA FONDATA. E questo è l’unico punto rilevante dell’ordinanza (che lo Strano si ostina DISPERATAMENTE a non voler accettare, evidentemente)

In merito alle presunte analogie, quello che dal comunicato dello Strano non emerge è che il Tribunale (punto 4.3 lettera D del’Ordinanza) ha chiaramente EVIDENZIATO che:

“oggetto di contestazione è una parte ASSAI MINIMA del testo pubblicato dalla Resistente: si tratta in particolare di alcuni passi della parte introduttiva e precisamente alcuni capoversi ricompresi tra pag. 15 e pag. 24 del testo di un’opera dal carattere di saggio narrativo che poi si snoda per 331 pagine in via autonoma attraverso l’esame di casi di cronaca nera. I testi ritenuti plagiati manifestano invece un taglio decisamente scientifico e didattico. IL NUCLEO CREATIVO DELLE DISTINTE OPERE E’ DUNQUE AUTONOMO E CIO’ NON E’ DEL RESTO OGGETTO DI CONTESTAZIONE”.

L’autore del comunicato stampa (Marco Strano) MENTE BEN SAPENDO DI MENTIRE quando afferma:

“attualmente è in corso la valutazione del resto del libro” dato che il tribunale ha, questa volta si espressamente, riconosciuto la piena autonomia ed originalità del contenuto del libro.

Per quanto riguarda la circostanza che in alcuni brani siano simili, sul punto vi possono essere GROSSI DUBBI dato che si tratta di definizioni generali e evidentemente relative a concetti BEN NOTI come ha evidenziato il Tribunale nella sua ordinanza (al punto 4.3 lettera A) laddove scrive:

“sembra verosimile che le tematiche oggetto dei brani litigiosi di cui si controverte siano conoscenze da tempo acquisite nel settore della criminologia, approfondite anche in sede internazionale in ambito scientifico o presso le Forze di Polizia. Quelli litigiosi sono infatti passi attenenti alla definizione e alla delimitazione dell’ambito in cui operano i criminologi, alle Scienze dalle quali li stessi attingono, alla definizione di criminologia investigativa e di criminologo profiler; alla tecnica di analisi del criminal profiling, ai settori tradizionali di applicazione (omicidi, seriali, omicidi a sfondo sessuale); alle critiche mosse a questa tecnica psicologica (tenuto conto del confine sfumato dell’istituto e della confusione creata da maghi e sensitivi); allo scetticismo riservato in ambito scientifico a questo strumento di indagine. SI TRATTA DUNQUE DI PEZZI DOTATI DI UNA MINIMA CREATIVITA’ rientrando verosimilmente le affermazioni ivi contenute (in molti passi stereotipizzati) nel patrimonio culturale comune”.

Dunque il Tribunale ha chiaramente accertato che le parti oggetto di contestazione appartengono al patrimonio comune di tutti coloro che studiano l’argomento mentre in merito alla presunta somiglianza sia lessicale che sintattica dei passi oggetto di contestazione il Tribunale ha chiaramente e correttamente evidenziato che tali analisi non competono certo al Giudice del procedimento cautelare richiedendo un approfondito esame di tutta una serie di circostanze che richiede “i più ampi poteri istruttori” tipici del giudicato di merito.

Affinchè TUTTI possano capire è bene evidenziare la differenza tra il giudizio cautelare ed il giudizio di merito. Nel primo il ricorrente chiede al Tribunale un provvedimento urgente che si fonda su due principi:

1)il fumus boni iuris (ovvero la PALESE ED EVIDENTE FONDATEZZA DELLE PRETESE VANTATE)
2)il periculum in mora (ovvero IL RISCHIO DI UN DANNO GRAVE ED IRREPARABILE IN PRESENZA DELLA CONTINUAZIONE DELL’EVENTO)
Entrambi questi elementi MANCAVANO nel caso di cui stiamo parlando e questo è quanto il TRIBUNALE ha CHIARAMENTE AFFERMATO RIGETTANDO IL RICORSO a firma di Marco Strano.

In merito alla parte finale del comunicato a firma del Dr. Marco Strano secondo il quale vano sarebbe stato

“il tentativo di Roberta Bruzzone di giustificare la presenza di parti presenti in articoli di Marco Strano con una sua presunta collaborazione con uno studio sull’intelligenza artificiale pubblicato sull’International Journal of Clinical Criminology (tra l’altro un anno dopo) in cui Marco Strano la ringraziava a fine articolo per la traduzione in lingua inglese.”

Mi si consenta una prima riflessione: almeno un piccolo sforzo per copiare correttamente la fonte dell’articolo avrebbe anche potuto farlo – non si tratta infatti dell’ International Journal of Clinical Criminology ma bensì dell’International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology (https://ijo.sagepub.com)

Ci si limita qui ad osservare preliminarmente che per quanto possa l’autore del comunicato stampa tentare di sollevare polvere e fumo (come al solito), ci sono alcuni elementi che NON PUO’ COMUNQUE CONTESTARE (ed infatti li ignora bellamente e lucidamente) di cui il più rilevante è che la sottoscritta, (all’epoca VICEPRESIDENTE E FONDATORE ICAA dal luglio 2003 al febbraio 2009 – vedi in calce lettera di dimissioni a firma della scrivente che dimostra come la stessa abbia deciso autonomamente di dimettersi dall’associazione ICAA senza certo MAI essere stata inviata a farlo – a breve verrà pubblicata – a garanzia di una totale trasparenza – anche la risposta da parte di Strano che invitava la scrivente a riflettere sulla decisione presa e a scrivere una lettera di dimissioni assai meno eloquente…e molto altro…) appare come COAUTRICE di quasi TUTTE le OPERE di Marco Strano dal 2003 al 2008, come emerge chiaramente dal seguente collegamento internet

In particolare i testi in cui la scrivente risulta chiaramente indicata come co-autrice sono i seguenti:

1) In “Manuale di Investigazione criminale” a cura di Marco Strano Ed. NSTECNA Edizioni, 2008 – la scrivente ha firmato i seguenti capitoli:

– Bruzzone R. et al., Tecniche di sopralluogo sulla crime scene, in Manuale di investigazione criminale (Criminal Investigation Handbook), NSTECNA Edizioni, 2008

– Bruzzone R. et al., Strumenti e procedure per la localizzazione ed il repertamento delle tracce, in Manuale di investigazione criminale (Criminal Investigation Handbook), NSTECNA Edizioni, 2008

– Bruzzone R. et al., Lineamenti di Bloodstain Pattern Analysis e Crime Scene Reconstruction, in Manuale di investigazione criminale (Criminal Investigation Handbook), NSTECNA Edizioni, 2008

– Bruzzone R. et al., Tecniche di intervento sulla scena di un crimine rituale , in Manuale di investigazione criminale (Criminal Investigation Handbook), NSTECNA Edizioni, 2008

– Bruzzone R. et al., Homicide analysis and investigation strategies , in Manuale di investigazione criminale (Criminal Investigation Handbook), NSTECNA Edizioni, 2008

– Bruzzone R., Evoluzione teorica e pratica nel criminal profiling, in Manuale di investigazione criminale (Criminal Investigation Handbook), NSTECNA Edizioni, 2008

2) Bruzzone R., Coppe D., Strano M., Chi è Unabomber? Aliberti editore, Milano, 2007

3)Bruzzone R. et al., Manuale Investigativo sugli abusi sui minori a cura di Strano M. – Nuovo Studio Tecna Edizioni 2006

4) Bruzzone R., Strano M. et al., Inside Attack: workplace computer crime prevention handbook – Nuovo Studio Tecna Edizioni 2005

5) in “Manuale di Criminologia Clinica” a cura di Marco Strano – See Editrice di Firenze (2003) – la scrivente ha firmato i seguenti capitoli:

– Bruzzone R. et al., L’analisi della scena del crimine nei casi di omicidio, in Manuale di Criminologia Clinica, SEE Editrice, Firenze 2003

– Bruzzone R. et al., Omicidio a carattere seriale: un’analisi esplorativa, in Manuale di Criminologia Clinica, SEE Editrice, Firenze 2003

– Bruzzone R. et al., Il computer crime nelle aziende: gli insiders, in Manuale di Criminologia Clinica, SEE Editrice, Firenze 2003

– Bruzzone R. et al., La Psychopathy Checklist revided (PCL – R) , in Manuale di Criminologia Clinica, SEE Editrice, Firenze 2003

– Bruzzone R. et al., La diagnosi del disturbo antisociale di personalita’, in Manuale di Criminologia Clinica, SEE Editrice, Firenze 2003

In merito a questo aspetto, visto che è proprio il Dr. Marco Strano a citare la lettera del Prof. George Palermo, vediamo di evidenziare alcuni aspetti interessanti che proprio da tale lettera emergono e che già sono stati forniti al TRIBUNALE.

In particolare si richiama l’attenzione di tutti i lettori a quanto scritto dal Prof. George Palermo al secondo capoverso (settima riga) “durante il congresso la suddetta dottoressa, che non era ufficialmente invitata come partecipante al congresso, fungeva da traduttrice dacchè il Dr. Strano non parlava l’inglese correntemente.”

In realtà sarebbe più corretto affermare che il Dr. Strano non parla inglese MINIMAMENTE….

La domanda sorge spontanea considerato che:

– il Dr. Strano non parla inglese

– la bibliografia dell’articolo in questione è COMPLETAMENTE in LINGUA INGLESE

– all’epoca dei fatti la sottoscritta si occupava di tradurre testi, documenti ed interventi per conto del Dr. Strano,

CHI AVRA’ IN REALTA’ CURATO LA TRADUZIONE DELLE FONTI DA CUI PROVENGONO LE CITAZIONI E A CHI SARA’ ATTRIBUIBILE, SE NON ALLA “TRADUTTRICE” STESSA, L’ELABORAZIONE DEL CONTENUTO DI QUESTE DEFINIZIONI, TUTTE PROVENIENTI DALLA LETTERATURA AMERICANA?

In altre parole questo è l’aspetto che il GIUDICE ha ritenuto potenzialmente meritevole di approfondimento in sede di merito. NON ALTRO, dato che proprio da questi aspetti è derivata l’impossibilità di stabilire la paternità effettiva dei contenuti in contestazione (Da qui il RIGETTO del ricorso).

Un ulteriore aspetto emerge dalla lettera del Prof. Palermo: la sottoscritta, per espressa affermazione del Palermo, ha curato NON la traduzione (come afferma FALSAMENTE il Dr. Strano) ma il “DRAFTING” che lo stesso Prof. Palermo “editor della rivista” e quindi, almeno su questo punto, fonte attendibile, traduce con “STESURA”. E’ ancora una volta questione di banale conoscenza della lingua italiana comprendere che “STESURA” e “TRADUZIONE” non sono CERTO la stessa cosa (pag. 502 del citato articolo)

ringraziamenti bruzzone

Da ultimo, ci venga consentito di partecipare a questa incessante e accanita caccia alla verità. In calce all’articolo, acquisibile a questo indirizzo (A Neural Network Applied to Criminal Psychological Profiling: An Italian Initiative
Marco Strano

Int J Offender Ther Comp Criminol 2004 48: 495 DOI: 10.1177/0306624X04265284
The online version of this article can be found at:
https://ijo.sagepub.com/content/48/4/495

il Dr. Strano si firma utilizzando la sigla Ph.D.

Ed eccone la piena evidenza a pag. 503 dell’articolo: A Neural Network Applied to Criminal Psychological Profiling: An Italian Initiative

Marco Strano
Int J Offender Ther Comp Criminol 2004 48: 495 DOI: 10.1177/0306624X04265284
The online version of this article can be found at:
https://ijo.sagepub.com/content/48/4/495
PHD strano

che indica chiaramente il possesso di un DOTTORATO di RICERCA ( a mero titolo informativo si veda il seguente link:

https://it.wikipedia.org/wiki/Dottorato_di_ricerca –

Definizione: Il dottorato di ricerca è un titolo accademico post lauream, corrispondente al terzo ciclo dell’istruzione superiore in molti paesi del mondo. È stato introdotto nel sistema universitario italiano nel 1980[1] e rappresenta il più alto grado di istruzione universitaria, come dettato dal Processo di Bologna. Nei paesi anglofoni il titolo corrisponde al Doctor of Philosophy (Ph.D. o PhD), come riconosciuto dal MIUR).

Potrebbe il Dr. Marco Strano fornirci i riferimenti relativi al conseguimento di questo prestigioso titolo????? Si da atto che da una attenta verifica di tutti i suoi CV pubblici ed afferenti a pagine web da lui stesso curate NON VI E’ MAI STATA MENZIONE TRA I SUOI “CREDITI” ACCADEMICI (di cui è in atto una ben più ampia verifica) del conseguimento di un così prestigioso titolo accademico…..

Sono passati ormai diversi giorni dal quesito posto al Dr. Strano ma ancora non abbiamo ricevuto alcun riscontro….ASPETTIAMO FIDUCIOSI….

Seguiranno tutti gli aggiornamenti del caso.

1)Lettera di dimissioni da parte della scrivente dalla ICAA (International Crime Analysis Association):
DA:”Roberta Bruzzone” <“>bruzzone@icaa-italia.org>;
A: <“>presidente@icaa-italia.org>;; “Marco Strano” <“>strano.marco@xxxxxx.it>;; <“>marco.strano@xxxxxxx.it>;

Cc:<“>ciace.mariacristina@ordineavvocati.perugia.it>;

“Roberta Bruzzone” <bruzzone@icaa-italia.org>;” data-mce-href=”mailto:”>bruzzone@icaa-italia.org>;”>”>bruzzone@icaa-italia.org>;;; <bruzzone.roby@gmail.com>;” data-mce-href=”mailto:”>bruzzone.roby@gmail.com>;”>”>bruzzone.roby@gmail.com>;;;
Data: venerdì 20 febbraio 2009 12.26
Oggetto: dimissioni immediate

Con la presente sono a formalizzare le mie dimissioni con efficacia immediata da vicepresidente, membro del direttivo e socio dell’associazione ICAA (International Crime Analysis Association). I gravissimi fatti recentemente occorsi, unitamente alla gestione a dir poco superficiale, di cui purtroppo solo recentemente ho avuto conferma, mi hanno indotta a prendere decisioni drastiche e non revocabili benchè con enorme rammarico considerando i 5 anni e mezzo dedicati a promuovere incessantemente e con profonda convinzione gli scopi associativi ed il prestigio dell’associazione.

Purtroppo, dopo avere appreso circostanze gravissime, lesive degli interessi associativi e delle più elementari norme di diritto e di ordinaria diligenza sono costretta, per amore di onestà ed in ossequio a quei valori in cui ho sempre creduto e che ho sempre difeso, a prendere le distanze da una realtà che rischia di essere lesiva della mia immagine, del mio decoro, della mia professionalità nonché della mia serenità.

Mi riservo di produrre quanto prima un riepilogo, con relativi giustificativi delle spese autorizzate da me sostenute e solo parzialmente rimborsate dall’Associazione.

Mi riservo comunque di promuovere eventuali azioni contro la Presidenza dell’associazione a tutela del mio buon nome e dei miei interessi gravemente lesi.

Chiedo con la presente che questa mia comunicazione in forma integrale che formalizza a tutti gli effetti di legge le mie dimissioni con efficacia immediata venga divulgata a tutti i soci dell’associazione di qualsivoglia natura entro la giornata odierna (20 febbraio 2009). Diversamente provvederò io stessa a rendere pubbliche le mie dimissioni.

Chiedo inoltre che entro la giornata odierna venga tolto ogni riferimento alla mia persona dal sito ufficiale dell’associazione (www.criminologia.org e www.icaa-italia.org).

Roma, 20 febbraio 2009

Roberta Bruzzone