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Anziana stuprata a Milano, Bruzzone: “Aggressore ha identikit tipico: chi è”

Intervista del 31 agosto 2017

Anziana stuprata a Milano, Bruzzone: “Aggressore ha identikit tipico: chi è”

Un’anziana di 81 anni è stata stuprata in pieno giorno a Milano in una strada vicino ad un parco nella zona nord. La donna sarebbe stata avvicinata da un uomo, che prima l’avrebbe fermata con la scusa di aiutarla, e poi l’avrebbe violentata. La donna dopo l’aggressione è stata prima ricoverata all’ospedale Niguarda e poi alla clinica Mangiagalli, dove i medici avrebbero accertato la violenza sessuale. Non è il primo caso di anziana stuprata. L’identità dell’aggressore ancora non è nota. Stavolta sembra certo che la violenza sessuale non sia stata conseguenza di una rapina come in altri casi, ma che lo stupratore abbia adescato l’anziana con l’intento di violentarla. Per capire meglio il profilo criminale di certi soggetti Intelligonews ha contattato in proposito la criminologa Roberta Bruzzone.

Un altro stupro ai danni di un’anziana, stavolta però la violenza non sarebbe conseguenza di una rapina. L’aggressore avrebbe adescato la donna 81enne al solo scopo di violentarla. Di fronte a chi ci troviamo?
“Siamo in presenza di un predatore con un gusto sessuale specifico per questa categoria di persone, una sorta di gerontofilo che trova sessualmente attraenti soggetti con determinate caratteristiche, in questo caso donne di età avanzata. Di solito questo genere di soggetti è recidivo e per individuarlo è spesso tornata utile la collaborazione di prostitute anziane, cercando fra i loro clienti”.
Ma l’essere attratti da donne anziane è una malattia?
“E’ una parafilia, una forma di perversione sessuale che concentra i propri gusti su persone dotate di particolari caratteristiche. In questo caso l’elemento alla base della perversione sessuale è appunto l’anzianità della vittima”.
Per un’anziana le conseguenze dello stupro sono identiche rispetto a quelle di una ragazza o di una donna giovane, oppure possono presentare delle differenze?
“Le conseguenze per una vittima di stupro sono le medesime e non dipendono né dall’età, né dal ceto sociale o dall’identità di genere. Lo stupro è innanzitutto un’aggressione alla propria sfera intima, fisica e psichica. Quindi le conseguenze non variano, si tratti di una bambina, di una ragazza o di un’anziana.  L’esperienza è devastante e lascia segni indelebili per chiunque la subisce”.
Le anziane sembrano diventate le prede modello visto che è facile adescarle con la scusa di aiutarle a portare i pesi o di accompagnarle a casa?
“Bisogna diffidare da una cosa troppo bella per essere vera, se una persona sconosciuta si mostra eccessivamente gentile meglio stare in guardia. Viviamo in un’epoca in cui è bene dubitare di chiunque ci giri attorno con troppa attenzione, anche amici o conoscenti. La stragrande maggioranza degli stupri sono commessi da persone che conoscono molto bene le vittime”.
Ma quanto è diffuso lo stupro ai danni degli anziani e soprattutto chi sono i soggetti che li commettono con maggiore frequenza?
“Gli stupri sono moltissimi, solo il 4% sono commessi da persone sconosciute alla vittima. Nel 96% dei casi la vittima conosce l’aggressore che può essere un semplice conoscente, un amico o può essere legata a lei da vincoli sentimentali o nella maggior parte dei casi da rapporti di lavoro. Otto casi su dieci non vengono denunciati proprio perché l’identità dello stupratore è nota alla vittima. Sono di più le denunce contro aggressori sconosciuti e sono questi i casi che destano anche maggiore allarme sociale, dando il segno di come chiunque potrebbe essere vittima di questi soggetti, indipendentemente dal fatto che si possa essere per varie ragioni in contatto con essi. Gli stupri degli anziani ci sono sempre stati. In base agli studi passati possiamo affermare che si tratta nella maggior parte di stupratori giovani, compresi nella fascia d’età fra i venti e i trenta anni, con un disturbo sessuale perverso che li porta a desiderare il contatto con persone che, nella maggioranza dei casi, superano sempre i settant’anni”